Penso che la prima caratteristica della società attuale sia che sta sempre in processo di trasformazione, che sta sempre chiedendosi come fare per essere perfetta.
Purtroppo questo produce incertezze e dubbi che non ci permettono di reagire correttamente, la società è divisa e spaesata. Qual è adesso il ruolo delle donne, degli uomini, dei professori, degli allievi? Fino a ieri il posto della donna era la casa (anzi, la cucina), l’autorità aveva sempre ragione e tu avevi sempre torto. Ai professori veniva sempre dato del lei e c’era una distanza tra di loro e gli allievi, i neri erano sempre stranieri e la famiglia era un santuario sacro… anche se il padre poteva avere qualche “intrattenimento”. Tutto chiaro fin qua.
Oggi tutto questo è messo in discussione, la vita è un dubbio permanente… devo essere gentile con le mie colleghe per il fatto che siano donne? É questo maschilismo mascherato? Gli immigrati, appena arrivati dal mare… hanno i miei stessi diritti?
Mi si chiede di suggerire una soluzione ma non me la sento, non ce la faccio, non ci riesco… É davvero il mio compito? Non dovrebbe essere la professoressa a pensarci? Devo pensare agli immigrati e ai loro diritti prima di addormentarmi ogni sera? Non dovrebbero essere le autorità a pensarci? E quella vicina che ha appena divorziato… posso pensare a provarci con lei? Se ci provo debbo accettare che mia moglie ci provi con un suo collega?
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